Carrozzine pieghevoli, orientarsi e orientare
Da: Rosa Foresti
Aug 22, 2018
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Carrozzine pieghevoli, orientarsi e orientare

Consigli e domande per scegliere il modello giusto

Come scegliere la carrozzina pieghevole più adeguata alle proprie esigenze? Spesso in ortopedia dobbiamo rispondere all'esigenza dei clienti di “vedere qualche carrozzina”, e informare gli stessi delle varie opzioni disponibili in commercio; nell'immaginario comune la carrozzina pieghevole è un modello abbastanza standardizzato, mentre in realtà i modelli disponibili sono molti e con caratteristiche diverse in base alle necessità del paziente o di chi lo assiste.

Si tende a richiedere la carrozzina pieghevole con ruote posteriori grandi, ad esempio, senza porsi il problema della effettiva necessità di questo tipo di dotazione. In realtà ne esistono anche con ruote posteriori piccole, o ruote grandi estraibili, o ruote posizionate sotto la seduta....andiamo a vedere perchè. Ci tengo a sottolineare che non parlerò in questo articolo di carrozzine con sistemi posturali o sportive realizzate su misura, ma delle semplici pieghevoli già in commercio.

Le domande da porsi(o da porre, nel mio caso)prima dell'acquisto della carrozzina sono sostanzialmente:

  • la persona che dovrà utilizzarla che struttura fisica ha?: per ogni modello esistono varie larghezze di seduta, da valutare in base al peso e alla costituzione dell'utente, senza dimenticare l'agio per cappotti e abiti se l'utilizzo è anche in ambienti aperti. É il primo fattore da considerare, in quanto né una carrozzina troppo larga e ingombrante, men che meno una stretta e inutilizzabile, sono un buon acquisto.
  • il paziente è autonomo?: se chi utilizza l'ausilio non ha la capacità di autospingersi è possibile orientarsi su modelli con ruote piccole, detti “da transito”, risparmiano centimetri di ingombro e riducendo il peso della carrozzina stessa, più agevole da trasportare e caricare in automobile, nonché talvolta dotata di freni “a bicicletta”, utilizzabili solo dall'accompagnatore, D'altro canto la scelta di un modello manovrabile solo dall'accompagnatore esclude la possibilità che chi è seduto in carrozzina possa spostarsi in modo autonomo, possibilità garantita solo nel modello con ruote grandi posteriori, detto “ad autospinta”, appunto, che permette di gestire la carrozzina a chi è seduto utilizzando i corrimani delle ruote. Cosa fare se, però, chi utilizza la sedia pieghevole non ha la possibilità di sfruttare una delle braccia? In questo caso è strettamente necessario orientarsi su un modello dotato di “sistema monoguida”, un meccanismo che trasmette la forza applicata solo ad un lato per movimentare anche la ruota controlaterale, consentendo di procedere su rettilineo o curvare. Si tratta di un ausilio che aumenta leggermente peso e ingombro della carrozzina, ma è scelta obbligata per coloro che desiderano muoversi in autonomia utilizzando un solo arto superiore.
  • la carrozzina dovrà essere utilizzata in spazi ampi, oppure in casa vi sono passaggi stretti?: ciascun caso va valutato a sé. Normalmente forniamo tutte le misure necessarie ai parenti per verificare che la carrozzina possa essere utilizzata in casa, se necessario, o portata in ascensore. Purtroppo vi sono casi in cui è necessario spiegare che se il paziente necessita di una seduta notevolmente larga, non è possibile optare per una carrozzina abbastanza stretta da poter entrare in ascensore, dal momento che la stessa non potrebbe essere utilizzata dal paziente avendo una seduta troppo stretta. Esistono modelli, tuttavia, con ruote grandi estraibili: queste possono essere smontate con un clic al bisogno e poi rimontate agevolmente. Sono infatti dotate di ruotine posteriori accessorie che per pochi metri consentono la spinta in modo da ridurre la larghezza della sedia pieghevole; va detto che lo smontaggio e il rimontaggio delle ruote va effettuato con il paziente in piedi, e va valutato il peso dello stesso al momento dell'acquisto

Carrozzina da transito                          Carrozzina ad autospinta

  • il paziente avrà necessità di avvicinarsi a tavoli? Esistono modelli di carrozzine dotati di braccioli classici ed altri di braccioli “desk”: questi ultimi sono appositamente più corti, in modo da poter avvicinare la carrozzina a scrivanie e tavoli; in alternativa altri modelli hanno braccioli ribaltabili al bisogno.
  • chi assiste il paziente? Nel caso in cui l'autonomia sia limitata è da valutare anche se chi si occuperà della gestione della carrozzina sarà in grado di sollevare la carrozzina stessa. Le carrozzine si dividono, a grandi linee, in standard, leggere, superleggere. Va detto che i costi cambiano notevolmente, e le superleggere hanno un mercato meno ampio; le standard possono essere sollevate comunque senza troppa fatica(io stessa le carico e scarico in auto per trasportarle da un negozio all'altro), tuttavia le leggere, in particolare se con pedaline e ruote smontate, sono di più semplice gestione per persone anziane o esili.

           Carrozzina con ruote estraibili                             Carrozzina con pedane elevabili e schienale reclinabile

  • si ha la necessità di sostenere la gamba senza flettere il ginocchio? Se sì, vanno scelte pedaline “elevabili”, che a differenza di quelle standard possono essere sollevate in modo da mantenere la gamba tesa. Questo si rende necessario normalmente nel caso di ingessature o postoperatori. Spesso sono dotate di prolunga schienale e schienale reclinabile, per consentire, a gamba elevata, una seduta più comoda.

Molte sono quindi le possibilità, tutte racchiuse nella semplice “carrozzina pieghevole”. Ciascuna ditta realizza i propri modelli, e in negozio potrete trovare sempre una selezione di articoli in modo da poter scegliere quella che più risponde alle vostre necessità....e, se non avrete letto questo blog, le domande ve le porremo noi, accompagnandovi verso il modello corretto!

Rosa

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